Narcisismi - Giovanni Sicuranza
Narciso è volato in cielo.
Questo dovrei dire a mia figlia. Solo che è sbagliato, la psicologa dell’asilo mi ha spiegato che le frasi preconfezionate mascherano la morte e confondono i bambini e i bambini, invece, hanno già una generica intuizione del morire, un'intuizione più matura dei nostri adulti tabù.
In ogni caso, con Narciso, l’inganno sarebbe ancora più forte. Non è volato in cielo, il nostro micio è precipitato dal settimo piano.
Ciao ciao Narciso.
***
Altra frase fatta è che i gatti hanno sette vite.
Beh, Narcisio se le è giocate tutte, piano dopo piano, perché quando è atterrato era uno splash di pelo sanguinolento. Ossa non ne ho viste. Polverizzate, mimetizzatesi con l’asfalto, credo. Questa sera, quando la mia vicina parcheggerà l’auto, probabilmente le ruote si fermeranno su frustoli sparsi di Narciso.
Questo è l’aspetto più bello della storia, per cui potrei anche decidere di finirla qui, ma ho deciso di essere sincero con mia figlia, di seguire i suggerimenti della psicologa, e vado avanti. Mi sto allenando per quando dovrò dirle che.
***
Narciso è entrato docile e buffo nella mia famiglia, prima che mia figlia fosse solo una vaga idea. Appena arrivati a casa, quel gomitolo tigrato, tremante, con falcate da ubriaco si è spinto davanti allo specchio e solo lì, si è fermato, calmo, come coccolato dalla sua stessa immagine. So che i gatti non riconoscono il loro riflesso, ma forse un altro gattino tigrato lo ammaliava da un mondo parallelo, perché no. Fatto sta che, da allora, il gomitolo tigrato è diventato Narciso e Narciso ha scelto il pavimento antistante lo specchio come dimora. Gli abbiamo dato una cesta comoda, un materassino, tutti nella stanza vuota, che poco dopo sarebbe diventata la stanza di mia figlia.
Narciso è tornato sempre allo specchio. È cresciuto con il suo riflesso. Belli entrambi.
***
Mia moglie, invece, dopo il parto è diventata brutta. Un tumore delle ovaie l’ha trasformata in un’ombra grigia, lamentosa, incurante della figlia, del marito. Con una vita residua solo per Narciso.
Lui l’annusava, le faceva un paio di fusa, poi si sedeva davanti allo specchio e da lì i due gatti la osservavano spegnersi.
Io ho fatto da padre, da madre. Ma mia figlia ha amato subito Narciso, non me. Tantomeno non il cadavere in divenire della madre.
Narciso, il mondo della mia famiglia.
Anche la mia vicina, beh, d’accordo, sincero fino in fondo, anche la mia amante ha iniziato a chiedere più del gatto che di me. La finestra della sua camera si affaccia su quella della nostra cucina.
“E Narciso, sempre allo specchio? Non viene mai a salutarmi, quel tesoro? A proposito, come stai oggi?”.
Ecco, io ero amato sulla scia del gatto.
***
Questa mattina, mia figlia era all’asilo da pochi minuti, due fatti in rapida successione mi hanno fatto decidere.
Mia moglie mi ha guardato appena, come se non mi conoscesse, ha indossato una maschera nera di stupore ed è spirata, gli occhi sbarrati sullo specchio. Narciso le è saltato sul petto scavato e ha iniziato ad annusarla.
Disgustato, ho aperto la finestra, proprio mentre la mia amante si affacciava alla sua. I capelli arruffati, una sigaretta in bocca; e due mani pelose, improvvise, sconosciute, assurde, che le scivolavano da dietro, sul viso e poi verso il seno e poi.
Quando si è accorta di me, ha scrollato le spalle, mi ha sorriso e ha chiuso le vetrate in uno schiocco di ossa rotte.
Narcisio è saltato sul davanzale e ha miagolato una richiesta di fusa. Mica verso me, no, quel traditore ronfava verso la meretrice.
L’ho scaraventato giù. Senza pensarci. Sette piani di splendido pelo in picchiata.
E mi sono sentito bene.
Anche ora, mentre vado a prendere mia figlia, sono soddisfatto.
Da oggi, io, solo io, sarò per lei il più bello.
L’immagine riflessa allo specchio me lo ha svelato.
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