Passa ai contenuti principali

Papà al telefono


Papà al telefono - Giovanni Sicuranza

- Ciao, sono papà, papà, ciao - fletto il gomito in uno scatto di stupore, la mano che regge la cornetta tenta di allontanarsi dall'orecchio oltre il muro del suono - ciao, sono papà, ciao -questa voce; ha il tono di chi recita una preghiera e non comprende il significato delle parole, ha il timbro di un basso a cui siano state allentate le corde di un milione di ottave. 
- Ciao, sono papà- eccola, insiste. Mio padre è morto tanti anni fa, interrotto per sempre da un infarto mentre era al telefono, non può chiamarmi adesso, è decisamente fuori tempo. So bene che gli spiriti non esistono, che siamo solo biochimica destinata a dissolvere la coscienza, e poi conosco la mia malattia, i miei deliri da paranoide, quindi lascio la cornetta a penzolare nella sua illogica insistenza, nel baratro tra il bordo del tavolo e il pavimento, e corro dal mio psichiatra. 

Quando arrivo, è al telefono e mi fa un cenno rapido, un fruscio di dita nell'aria, aspetta, e, ciao, dice, ciao, tesoro mio, mi fa piacere sentirti dopo tanti anni, e poi, dice, spero che la cripta sia stata di tuo gradimento; così dice e io ricordo che sua moglie, la sua amata moglie, giace sepolta e trasformata da decenni nella tomba di famiglia. Allora urlo no, no e fuggo da mio fratello, ansimo fino alla sua villetta a schiera e quando entro lo sento ridere, grande papà, ho sempre detto a quel pirla che eri un tipo tosto, e ride, sapevo che saresti tornato. Per inciso, io sono il pirla della famiglia, quello mai partito, lui è l'arrivato; arrivato ovunque, nel lavoro, nel matrimonio, nella politica. Altro inciso, abbiamo avuto lo stesso padre. Così divento un gambero, un passo dietro l'altro a riprendermi l'uscio e sono un gambero che suda freddo, che ha fame d'aria; torno al mio monolocale e prende il telefono finto vittoriano e ne fissa la cornetta, pronto, imploro, pronto, e la cornetta è fredda come il metallo o come la morte. 
Pronto, insisto, la nebbia che, non capisco come, ha invaso la casa, tutto, o forse sono i miei occhi, non so, pronto, e cado a terra. Boccheggio. Buio. 
Quando mi risveglio, la testa è leggera, forse ho avuto un malore, chissà quanto tempo è passato, chissà, devo chiamare aiuto, raggiungo il telefono, lo faccio cadere sul pavimento, compongo il numero e, Ciao, sono papà, dico quando sento la voce di mio figlio, sono papà.

Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio di Relazione medico legale. La Valutazione Multidimensionale dell'Anziano

Tolti i riferimenti nel rispetto della riservatezza (vi piace di più "privacy"?), riporto una mia Relazione scritta in risposta al parere negativo del Consulente Medico d'Ufficio, incaricato da un Giudice del Tribunale del Lavoro di rispondere sulla sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento. Non cominciate a sbadigliare, non è troppo tecnica, forse persino utile per comprendere anche aspetti di interesse sulle autonomia della personza anziana (e non solo). Dott. Giovanni Sicuranza Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale cell.: 338-….. e-mail: giovanni_sicuranza@.... Controdeduzioni medico-legali a Relazione di Consulenza Tecnica d’Ufficio del Professore Libro de’ Libris Causa: Itala NEGATA / INPS RGL n. … Premessa. Nella Relazione Medico Legale di Consulenza Tecnica d’Ufficio, redatta il 15.08.2009 in merito alla causa in epigrafe, il professore Libro de’ Libris, incaricato come CTU dal Giudice del Tribunale

Afasia e disabilità. Tra clinica, riabilitazione, medicina legale.

Premessa. 1. La patologia. Il linguaggio è una capacità esclusiva della specie umana e circa 6000 sono le lingue attualmente parlate in ogni parte del mondo. Espressione del pensiero, il linguaggio è il più complesso sistema di comunicazione che assolve alla funzione della regolazione sociale ed alla elaborazione interna delle conoscenze. Tra i disturbi del linguaggio, le afasie abbracciano una molteplicità di tipologie strettamente collegate ai vari livelli di competenza linguistica compromessi (fonetico, fonemico, semantico, lessicale, sintattico e pragmatico). Gli studi sull’afasia iniziano più di un secolo fa quando l’antropologo francese Pierre Paul Broca (1824-1880) utilizza il metodo anatomo-clinico per descrivere, da un lato, le caratteristiche del disturbo del comportamento e, dall’altro, le peculiarità della patologia che ha danneggiato il sistema nervoso di un suo paziente, passato alla cronaca con il nome di “Tan”, unico suono che riusciva a pronunciare, affetto da afasi

In limine vitae

In limine vitae - Giovanni Sicuranza Sa, Alfonso Vasari, Professore della Cattedra di Medicina Legale di Lavrange, che è terminato il tempo dell'ultima autopsia. Tra le dita bianco lattice, tra polpastrelli con ovali di sangue rubino, nei fruscii di tessuti sfiniti, stringe il muscolo più bello e nobile del suo cadavere. Il cuore della donna è sano, anche dopo la fine, nonostante si stia già trasformando in altro. Tre i bambini, tre le giovani donne, uno l'uomo anziano; sette le vite passate alla morte per gravi politraumatismi da investimento pedonale. Tutte avevano un cuore che avrebbe respirato ancora a lungo.  E' delicato, Vasari, mentre lascia andare il muscolo della ragazza nel piatto della bilancia, nero di memorie, di sangue e di organi. 260 chilogrammi, legge sul display verde, e spunta una voce tra gli appunti. Solo un fremito di esitazione, poi con la biro, segna qualcosa, veloce, sussulti blu notte sulla pagina grigia, che potrebbero essere ortogra