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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Polvere di cellulari

Vagabondo nella rete, lieve, poi, succede,  annaspo in siti come questo: http://mp3truck.com/polvere-di-silenzi-soundtrack-colonna-sonora-completa-mp3-download.html Immaginate, cellulari che gocciolano mia musica in  tasche, borse, zaini e succubus.

Compagno

" Posso solo offrirti sperma, nemmeno dei migliori, la prima scelta è per i miei amori solitari. Non chiedermi altro, le complicità dell'anima le lascio ai defunti e non ho voglia dei tuoi bla bla, sapessi quanto ne è piena la mia testa, sento voci e risate e rimproveri e poi, ah, nemmeno questo sai!, poi ho le scosse, quelle intuizioni masturbatorie delle sinapsi, che tu, con il tuo esserci davvero, renderesti sterili ". C. G. Sicurowki, "Compagno", pag. 37, Edi Ed.; 1993

E' vero?

Le caratterizzazioni precise dei personaggi? No, le escludo, sono inadatte agli schemi liberi delle mie storie surreali.  Preferisco descrive un soggetto con pochi elementi, anche indiretti. Se ripete spesso "è vero?", a cosa serve dedicare pagine e pagine alla sua insicurezza? Se non è funzionale alla trama, perché devo entrare nella sua vita e spiegare come è diventato tale? Voi mica sapete perché siete nevrotici. Intendo, spesso non lo sapete, vero? Un "è vero?" ridondante, una frase spezzata, sono segnali più concreti, è vero? Mi piace anche scoprire cosa riesce a fare un personaggio in un racconto, al massimo in un romanzo breve, mi piace renderlo e perderlo nello spazio di pochi elementi.  Non è mia la ricerca, a tratti spasmodica, di alcuni scrittori e lettori per i romanzi lunghi. Per i primi, sembra una sorta di consacrazione nel Pantheon della Letteratura, obbligo acclamato dal lettore. Non mi interessano i romanzi lunghi, per quanto ben scritti,

Scrivi punto

Non riesco più a scrivere in modo lineare, no, aspetta, correggi, non voglio, anzi, meglio, non mi interessa più e credo si sia notato anche nelle mie pubblicazioni recenti.  Aggiungi, non voglio adeguarmi ad uno stile semplice, tipo  " Quando scoprì di essere assediata, decise di farla finita.  Accadde al sesto mese di guerra.  I batteri colonizzavano ogni luogo strategico del suo respiro, ben saldi nella difesa nonostante la demagogia degli antibiotici.  Quel giorno, l'alba si svelò in un vermiglio tanto intenso da penetrare fino al Reparto Rianimazione e accenderne le pareti, e fu così splendida, che lei pensò di non lasciarla andare via senza il suo sangue " Beh, però, questa la lascio così, scrivi punto. 

"Il Circolo Italiota"

‎" Non mi interessano quei Partiti in cui  Istruzione ed  Educazione Civica  non sono considerati tra i requisiti fondamentali  per una società vincente "  Charles G. Sicurickens, "Il Circolo Italiota", 1861

Dark

Dark Giovanni Sicuranza La mia donna è morta ieri per asfissia crepuscolare.  Ha ingoiato un dito di se stessa, ma non ha tolto l'unghia, laccata di nero scarafaggio. La mia donna era una lady dark che parlava con boccuccia di rosa e allungava le ciglia con elastici da supermercato. La mia donna forse resuscita, perché vedeva i film con gli zombies. Ma, secondo me, oggi no, oggi la mia donna è rancida di morte, quella vera. Magari passo da lei anche domani, dopo il lavoro, per vedere come si trasforma.

Anti-plagio

Questo blog,  le mie pagine  ( https://www.facebook.com/Scrittura.Sicuranza , https://www.facebook.com/RomanziRacconti )  e il mio gruppo (/ www.facebook.com/groups/romanzo.racconti.nulla/ )  lo usano con altri sistemi anti-plagio:  http://www.neteditor.it/node/137571 Consigliato.

Nostra Signora della Fossa - Neve, la neve

Nostra Signora della Fossa - Neve, la neve  Giovanni Sicuranza No che non torno, io là fuori, no, dice Don Dino dalla sagrestia.  Papà Sergio sente l'eco friabile della paura e ha il viso viola, ferito dal gelo, ogni profilo affiorante oltre il cancello della cripta. Il naso gocciola sulle labbra, dentro le microfaglie screpolate. Le mani chiuse sulle inferriate, leccate dalla neve.   Fino a quando la smette, mi dispiace, io no, il funerale proprio no, piagnucola il prete, scalpiccio nevrotico nella sagrestia. Il cucciolo di chirichetto è stato mandato a casa, senza resistenza, e lo stesso hanno fatto i convenuti alla sepoltura di nonna Affranta.  Papà Sergio fissa le spalle di Lucilla, inginocchiata sulla neve, le braccia e il capo adagiati sulla bara della nonna. E' una statua, Lucilla, momento mori di capelli neri e arruffati, di cappotto nero e pianti.  - Voglio la mia bambola, lamiabambola.  La neve cade sulla bara, intensa, ma non ha equilibrio, perde e

Neve, la neve

Neve, la neve Giovanni Sicuranza - La mia bambola è nella bara - parole che cadono tra i silenzi del funerale, dissolvenze di neve - Con la nonna. Il termometro di papà Sergio scende di dieci gradi sotto zero. La schiena si congela e la valanga degli sguardi, stupiti, di tutti i presenti, si abbatte sul suo viso.  - Smettila - sibila a Lucilla e l'attimo dopo sorride. La bimba vede quella ferita aprirsi tra le guance paterne e si guarda intorno. La neve, ma quanta, che cade e uccide i particolari, non la sagoma nera della bara, però, non la bara di legno morto.  - Rivoglio la mia - Lucilla che ha sette anni e sette bambole di pezza.  - Smettila, ho detto.  Vento freddo di papà.  - E' con la nonna - Lucilla ha due occhi azzurri cadenti che vibrano lacrime. - Ehm - Don Dino strofina la punta del naso innevato - Ehm. - La mia bambola, l'ha presa la nonna. Papà Sergio lo sa. Ha visto mamma alzarsi dal letto e, vestita nel lutto di se stessa, scivo

Invito

Questa sera non mancate alla libreria "Purché si venda"!    ore 20.30 presentazione del romanzo "Le cantine del sorgo", di Wu Hao, segue aperitivo con autore;  ore 20.45 presentazione della raccolta "365 racconti per ogni gusto", segue cena con gli autori;  ore 21.00 presentazione della poesia eupeptica di Lisa Borderline, segue digestivo con l'autrice.  Dalle 21.30 i residui organici degli scrittori saranno cotti  con i libri su pregiati scaffali in legno di pino svedese,   Sala Approfondimenti.  Affrettatevi a coglierne l'essenza.  Previsti sconti per i Soci con tessera  "Diffondi la Cultura nell'intimo".

Tendo alla morte

Tendo alla morte - Giovanni Sicuranza Lungo i tramonti di sangue scippato, scricchiola il respiro della gente fragile.

Residuo organico

Residuo organico - Giovanni Sicuranza Del tuo sesso inalo fibre  sottili  come amianto  sfregiatore di tessuti

"Quanta voragine"

" Quanta voragine, ferita della terra che anela ferite d'uomo "  [H.P.L.: "I miti di Sichurullhu"]

Lungo il vento della narrativa

Breve storia di vestiti e dintorni

Breve storia di vestiti e dintorni Giovanni Sicuranza Si sente pesante.  Non è grassa, non è fiacca.  È il vestito che le hanno cucito addosso, dopo tanti anni proprio non le va più.  Sa bene che se avesse uno specchio vedrebbe tricolori disegnarle i fianchi, sa bene che non fanno altro che ripeterle che il costume non va cambiato, perché è una questione di tradizioni, cultura, di eccetera.  Ma la verità è che il tessuto di questo vestito è rigido, logoro. Muffico. Tante volte avrebbe voluto sbuffare, fare sentire la sua voce, ma si è sempre trattenuta, pensando ai danni che avrebbe causato. Catastrofi, a cui seguirebbero promesse di rinnovo, di interventi mirati, nuovi colori, insomma.  Però adesso, dai, non ne può più. Adesso ha deciso.  Quelli che possono cambiarle l’abito sono esibiti in teatrini di retorica, negli iperbolismi di promesse e ottimismo.  Il vestito le rimane cucito addosso, così immobile, così morto.  Mi uccido addosso, pensa. Immedi

Mastica e sputa

Mastica e sputa Giovanni Sicuranza Tesoro finito,  pallore di morte,  l'ombra del coltello, infranto di sangue, allunga la lama nel  mio sogno albino. Tesoro finito,  infinito di morte,  uccidimi l'amore prima del giorno, sputa nel piatto il  mio nome assassino.  [grazie a Faber De André e Zucchero Adelmo Fornaciari]

Chocolate

Chocolate Giovanni Sicuranza - Signora mia, che feceste? - Quando, Giacomo? - Adesso, signora mia, che feceste adesso! - Ah, intendi mio marito? - Eccertomioddio, il signor Arraffa, perché lo faceste? - Nel tuo curriculum non c'era scritto "istruzione superiore"? - Signora mia! - Non avevo letto "perfetta padronanza dell'italiano" e. - Ma signora. - Fedele, bisognoso di soldi.  - Ah.  - Tanti soldi, Giacomo. Direi davvero tanti.  - Ai suoi desideri, signora.  - Vedi, Giacomo, è stato un incidente, il signor Arraffa è morto ustionato.  - Vero, signora, lo vidi meglio.  - Quando? - Adesso, lo vidi, lo vidi, tutta la bocca nera e quel robo rinsecchito, nero, che fu la lingua.  - Del fu Arraffa, bravo. Del resto, sai, mi sono limitata a regalargli la confezione.  - Ma signora, scrissero chiaramente, lo lessi proprio qui, ecco, rosso su bianco. - Bah, il tuo padrone non ne aveva mai abbastanza. Arraffa di qua, ar

Dono d'amore (biglietto di San Valentino)

Dono d'amore (biglietto di San Valentino) Giovanni Sicuranza Sono il tuo dono d'amore, così ti sei offerta a me. Violini, congratulazioni, lacrime e campane.  Sull'altare hai garantito "per sempre", io ho creduto,  ceduto, non ti ho aperta davanti ai testimoni.  Ora le tue mani nelle mie  sono rughe silenziose,  il tuo bacino è   dispnoico al mio desiderio,  le tue parole  scadute nel viaggio conformista.  E questo è il tuo dono , un cadavere senza requiem.

I libri più venduti

I libri più venduti Giovanni Sicuranza I libri in cima alla classifica? Ecco, caro signore, sono tutti lassù, in alto.  Gli occhi confusi dell'uomo si appoggiano sulla mano della strega, ne scavalcano le articolazioni taglienti, rimbalzano sulle vene gonfie di blu sotto la pelle secca e si arrampicano lungo l'indice, lungo, bitorzoluto, puntato verso il soffitto.  Tutti i libri di cui ha sentito parlare, quelli che vendono copie su copie, fluttuano dalle travi, impiccati alle fascette di copertina che ne annunciano il successo con frasi sponsor, rosso sangue.   Come faccio a leggerne uno?, trema l'uomo, gli occhi così sudati dalla scalata sul dito, che sudano lacrime.  Oh, non importa, dice la strega e il suo indice si polverizza all'istante, basta osservarne una copia, da qui, e la fascetta si avvolge in un altro giro, così il libro sale in classifica.  Ma, signora, non capisco, io vorrei solo.  No, si intromette l'indice dell'altra man

Questa notte

Questa notte Voglio una strega a farmi compagnia,  bocca di ragnatela, un bacio masticato,  dita vermose sul piacere più castigato. Voglio scoparla, innalzarla alla luna,  capelli bruciati a violarle il tramonto, passione bugiarda sul rogo già pronto. G.e.a.S.p.

Lungo il vento (nuova versione)

Prossima uscita (aprile- maggio) del romanzo "Lungo il vento". Boré srl mi avvisa che è prossima la correzione delle bozze.  Anche la mia sesta opera edita, di 290 pagine  (è un dato, non significa qualità),  sarà venduta negli store on-line e nelle librerie "fisiche"  in versione e-book e cartacea.

Prima del bosco, dimmi

Prima del bosco, dimmi Giovanni Sicuranza Prima del bosco, dimmi te.  Di ogni tua fine, di ogni volta che sei  morta sulla promessa di un "per sempre".  Dimmi di te, nota afflitta in bemolle, trafitta da un fa maggiore di passaggio. Prima del bosco, dimmi se lascerai  memoria o buio a giacermi accanto.

Le rose, un corvo e il coltello.

Cerco pallori di Edgar Allan Poe, ma  qui ho scoperto una dirompente goticità.  Cupa, acuta, ipnotica.  Un inchino a Sylvia Plath. http://www.ibs.it/code/9788804448389/plath-sylvia/lady-lazarus-altre.html

Baltimorta

" Siamo spigoli di vita in attesa di  penetrare l'assenzio della morte " E. A. Poanza  (intervista al "NightMare"  del 7 ottobre 1849; Baltimorta)

Dieci gomitoli di polvere

Dieci righe da "Polvere di Silenzi": http://scrivi.10righedailibri.it/polvere-di-silenzi

Micro

Micro Giovanni Sicuranza A quelle parole tutti abbiamo sussultato.  Persino il vento, oltre la vetrata dell'ospedale, ha mosso le foglie in un diniego. Questo lo aggiunge mia moglie, anche oggi, anche mentre dorme e si agita e piange. A quelle parole, dice, si è voltata, perché erano troppo pesanti per reggere ancora l'agonia di nostro figlio; così ha visto le foglie che smettevano di cadere; a quelle parole, dice, le foglie hanno esitato a lungo, e, invece di cadere, si sono mosse perplesse da un lato all'altro della finestra. Come chi nega oscillando la testa.  Mi sono perso questo prodigio, perché ho continuato a guardare solo lui.  Mio figlio.  Sto morendo, ha detto, ed è stato come colpire tutti i birilli con un solo lancio. Mia moglie, l'infermiera, io, un unico passo indietro, come a prendere la distanza da quell'abominio. Un bambino di tredici anni, un bambino che sorride e, sto morendo, dice.  Poi guarda me, solo me, gli occhi grandi, se

Necropolis

L'elenco delle necropoli di: " Storie da Città di Solitudine e dal Km 76 " (2010),  " Ritorno a Città di Solitudine " (2011),  " Polvere di Silenzi " (2012):  http://www.youcanprint.it/librerie-in-italia-self-publishing.html Prossima sepoltura, il romanzo " Lungo il vento ".

Le mie sette frustrazioni (incipit)

Ogni volta che entra nella hall, su tacco 12, mi affanno ad accoglierla. - Madame, posso prenderle il pacco, Madame? Madame De Trans smette di ondeggiare, si erge come un obelisco  e mi penetra lo sguardo. - Non esagerare, Edgar, non esagerare.  Tratto da " Le mie sette frustrazioni ", P. G. Wodehousanza (1967)

Dignità al fumetto!

Sto leggendo anche "Rat-Man". Intenso, surreale, ironico, sarcastico, attuale e onirico. http://www.rat-man.org/ Tra i romanzi migliori.

Boomerang

Questo parere che torna indietro:  http://www.bookerang.it/index.php?action=index&p=17&libro=18235 e cade su Anobii:  http://www.anobii.com/books/Polvere_di_silenzi/9788867514663/01ad14a6de1396d4aa/

Sommelier

Dopo la ferita lascia decantare il sangue Giovanni Sicuranza

Prova ancora

Prova ancora   Giovanni Sicuranza Affogali, tutti, non lasciarli sopravvivere dentro te.  Non siete fatti per rimanere uniti, lo sai. Sono ingrati, non hanno compassione, anzi, ti accorgi che ogni giorno diventano più duri?  E' solo un attimo, poi starai meglio, credimi.  E adesso spingi, forza, spingi fuori tutti questi stronzi! 

Inverno libre

Ma come, sto per mandare in stampa il mio romanzo "Lungo il vento" e voi non avete ancora "Polvere di Silenzi"? Basisco di immenso.  Il racconto che segue risale a pochi anni addietro. Non  è l'anteprima del libro, ma un embrione sospeso, fecondato in  pochi minuti, che mesi dopo si sarebbe sviluppato nel romanzo "Lungo il vento". Lungo il vento   Giovanni Sicuranza È veloce questa morte.  E alla fine è meglio così. Negli ultimi istanti di coscienza rimane ancora un solo pensiero, che si spande nella mente con la stessa rapidità del sangue sul pavimento.  Un ricordo che avvolge e porta nebbia.  L’ultimo rifugio ora che i morsi della carne sono solo sussurri lontani e il sangue è più sulle piastrelle che nel corpo. La donna gira il volto alla lama che si tuffa nell’aria per lacerarne la vita.   Un altro alito di schiuma rossa esce dalle sue labbra gorgogliando agonie.    Il coltello ammicca complice nella penomb