Dalla pagina "I romanzi di Giovanni Sicuranza" (https://www.facebook.com/pages/I-romanzi-di-Giovanni-Sicuranza/191339770885285)
Mi preoccupa la sintesi annuale dei gradimenti della mia pagina: oltre cinquemila "mi piace".
Cinquemila? No, merde, di più.
Leggo l'articolo di Antonio D'Orrico, "E voi siete littizzettisti o ratzingeriani?", sul numero attuale di "Sette - Corriere della Sera". Parole taglienti, fotografie di scorci di vetrine delle grandi catene librarie.
"Madame Sbatterflay", di Luciana Littizzetto, e "L'infanzia di Gesù", di Benedetto XVI, due aberrazioni della prosa, due insulti dello stile, sono in testa alle classifiche dei libri.
Successi di due individui già "personaggi", comunque alieni all'abilità della scrittura (a molto altro, aggiungerei, se avessi intenzione di andare "ultra petita").
Ora, poiché l'italiota lettore, quello statistico, si conferma un saggio della scemenza tra prosa e poesia, ne consegue che gli otre cinquemila "graditori", di cui sopra, sono tanti, sono troppi, e rappresentano un campanello d'allarme nella verifica sulla mia presunta qualità d'autore.
La consolazione: i dati relativi a "I romanzi di Giovanni Sicuranza", nella sintesi del 2012, evidenziano ancora una volta che molti (leggi "non proprio tutti") dei presenti sono in realtà gli assenti, i superficiali, coloro che hanno compreso un emerito cazzo di questa pagina (uso volutamente il termine "cazzo", anzi, lo sottolineo, omaggiandolo quale ingrediente di "lungo" successo dei libri più venduti).
Forse, infine, la mia scrittura ha ancora un senso.
Cinquemila? No, merde, di più.
Leggo l'articolo di Antonio D'Orrico, "E voi siete littizzettisti o ratzingeriani?", sul numero attuale di "Sette - Corriere della Sera". Parole taglienti, fotografie di scorci di vetrine delle grandi catene librarie.
"Madame Sbatterflay", di Luciana Littizzetto, e "L'infanzia di Gesù", di Benedetto XVI, due aberrazioni della prosa, due insulti dello stile, sono in testa alle classifiche dei libri.
Successi di due individui già "personaggi", comunque alieni all'abilità della scrittura (a molto altro, aggiungerei, se avessi intenzione di andare "ultra petita").
Ora, poiché l'italiota lettore, quello statistico, si conferma un saggio della scemenza tra prosa e poesia, ne consegue che gli otre cinquemila "graditori", di cui sopra, sono tanti, sono troppi, e rappresentano un campanello d'allarme nella verifica sulla mia presunta qualità d'autore.
La consolazione: i dati relativi a "I romanzi di Giovanni Sicuranza", nella sintesi del 2012, evidenziano ancora una volta che molti (leggi "non proprio tutti") dei presenti sono in realtà gli assenti, i superficiali, coloro che hanno compreso un emerito cazzo di questa pagina (uso volutamente il termine "cazzo", anzi, lo sottolineo, omaggiandolo quale ingrediente di "lungo" successo dei libri più venduti).
Forse, infine, la mia scrittura ha ancora un senso.
Nessun mistero, tra l'altro, se scrittori validi, presenti anche su Facebook (come Jean Noir: https://www.facebook.com/jean.giancarlogalletti?fref=ts), hanno un'aspettativa di vita d'Autore pressoché pari a zero.
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