Mostri.
Giovanni Sicuranza
Annuisci, soddisfatto. Poi ti concentri sul fruscio umido delle tue narici, mentre inalano morte, e chiudi gli occhi, perché nel buio ci sei solo tu. E la tua vittoria.
La voce alle tue spalle è gonfia di ammirazione. La percepisci, perché è il sussurro di chi venera. Di chi prega.
- Li abbiamo presi tutti, quei mostri. Abbiamo impedito che il loro complotto ci annientasse.
- A quanti ammontano?
Lo sai già.
- Tutti, signore.
Lo avevi previsto.
- Ogni singolo criminale, ogni attentatore alle nostre famiglie.
- Quanti?
- Signore - un singhiozzo, la commozione dell'uomo al tuo fianco, che quasi ti infastidisce, che interrompe l'estasi del tuo orizzonte.
La minaccia è confinata, il tuo popolo può ricominciare a credere. A rinascere.
Basta temere quei depravati.
- Quanti? - ripeti, rapido, e, intanto, immagini il ritorno alla serenità della tua famiglia, almeno per qualche settimana. Prima di ricominciare la caccia.
- Trentamila, trentamila mostri - la voce si innalza, scavalca le tue spalle ed è come se frantumasse il vetro della finestra, letale, ad annunciare la liberazione dai sub-umani - Tutti i giudei si trovano confinati a Buchenwald, mio Gruppenführer.
Commenti