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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

No al self-published

Articolo da “Liberos”:  http://liberos.it/notizie/perche-diciamo-no-agli-autori-di-narrativa-self-published/200 Ghetti basati su luoghi comuni e sorpassati. Pur avendo potenzialità di pubblicazione per case editrici, anche di un certo spessore (vd. mia bibliografia), con cui sono rimasto in cordiale contatto (es. Meridiano Zero), ho deciso di affidarmi negli ultimi anni, con ben tre opere, al self-publishing. Spiego meglio: non è stato un ripiego, ma una prima e unica scelta. Nel frattempo (vd ancora mia bibliografia) continuavo a pubblicare con case editrici. Ma dai, per favore, chi avrebbe mai pubblicato opere strutturate come il ciclo di Città di Solitudine e "Polvere di Silenzi"? Sorrido alla causalità tra auto-pubblicazione ed esclusione dal circuito di diffusione/promozione pubblico. Intanto, ho esperienza di collaboratori di self-publishing con un impatto di diffusione-promozione ben oltre di quello di case editrici anche di medio-grande spettro. Inoltre, m

Forse.

Per cortesia, guardate l'immagine della copertina.  In questa pagina, tornate in alto e fissate chi vi fissa dal dagherrotipo.  Se ce la fate.  Perché un conto è inserire immagini che riproducono scheletri, o parti di questi, un altro è riprodurre fotografie post-mortem o rappresentanti cadaveri in putrefazione.  Ne ho già accennato, ma trovo utile ribadirlo.  E' facile fare entrare uno scheletro nella nostra virtualità, che sia bacheca, blog, pagina o gruppo.  Lo scheletro, che pure io sto utilizzando, ha poco delle sembianze dell'uomo, così come lo familiarizziamo durante la vita. Difficilmente la sua visione inquieta, a volte, anzi, il nostro giudizio è tanto neutro da riuscire a rappresentarlo in pose grottesche, che inducono al riso.  Inserire immagini scheletriche non è indice di sapere gestire l'evento morte, a livello individuale e sociale, ma, nella peggiore delle ipotesi, è, al contrario, spia svelata di quanto temiamo la morte.  Ora,

La razza impura della Narrativa - I Recensorum

Su Youtube l'adunata dei Recensorum e il Proclama:  http://www.youtube.com/watch?v=fnwKABRkd9A

"Fiori Ciechi" di Maria Antonietta Pinna

Ancora una volta la trovo.  E' nelle atmosfere, nello stile, nella ombrosità frizzante, è nel levitare della metafora, quella priva degli orpelli della pedanteria.  E' lì che ritrovo la bella Narrativa.  "Fiori ciechi", copertina; Annulli Editori : http://www.annullieditori.it/maria_antonietta_pinna_-_fiori_ciechi.html Ho appena terminato di leggere "Fiori ciechi", di Maria Antonietta Pinna, con il salto nel vuoto dell'acquisto on-line di un libro sconosciuto, da un'autrice sconosciuta.  Le sfumature di alcune tematiche, come il "memoricidio", sono a me care, ma non è questo il motivo portante che mi spinge a segnalare un'esordiente/emergente.  "Fiori ciechi" è un libro che immaginerei trasposto cinematograficamente nei colori intensi, cupi, con pennellate ironiche, di Tim Burton, in un'animazione a stop-motion, magari.  "Fiori ciechi" ha le suggestioni che mi ha dato "Tim Burton&

La fotografia post-mortem

La fotografia post-mortem e il mutamento sociale della morte. Parte due. La fotografia post-mortem continua ad essere praticata al pari di battesimi, o altre cerimonie che solitamente diamo per largamente rappresentate. Alcuni studi fotografici e le testimonianze di professionisti, che si sono personalmente imbattuti in questa pratica ampiamente tabuizzata quanto diffusa in epoca contemporanea, lo dimostrano. Negli ultimi anni, negli U.S.A. e in Paesi europei come la Svizzera (ma non solo), alcuni ospedali offrono questo servizio per le famiglie colpite da gravi perdite, come nel caso di bambini nati morti a cui il personale di servizio scatta delle fotografie per i parenti che, seppure in principio possono dimostrarsi contrari, dopo qualche settimana ritornano a desiderare l'immagine proposta per non perdere, assieme al bambino, anche il suo ricordo. L’antropologo J. Ruby scrive: “Visto il ruolo della famiglia nella definizione dei riti funebri, e quindi anche d

Editoriale di Mentina Audience

Dall'Editoriale di Mentina Audience su " La parola sfinterica ", giovedì 27 settembre, anno II dell'Era Sicuranzoide:  So che il concetto è "alineo" all'encefalo di alcuni di voi, ma permettete questo consiglio: prima di morire, tutti voi, nel senso proprio tutti, anche coloro che vi sono vicino; insomma, forza, ogni giorno è un passo verso la putrefazione, per cui, scrivevo, permettetemi, nulla è più prezioso di un suggerimento su come affrontare l'annichilirsi delle vostre cellule (per quello che valgono).  Il consiglio? Imparate subito ad allacciarvi le stringe, appena la manualità ve lo consente. Sappiate usare le dita nel migliore dei modi, anche se siete nel peggiore dei mondi, fatelo più di come vi maneggiate il frenulo o il clitoride, anche se qualcuno scrive "la" clitoride (ho anche un amico così macho da avere "lo" frenulo). Fatelo, perché le teorie sugli universi paralleli stanno prendendo sempre più con

Prime diffusioni di "Polvere di Silenzi"

In alcuni store, come ibs.it, i libri sicuranzoidi sono in meritevole sottoprezzo: http://www.ibs.it/libri/sicuranza+giovanni/libri+di+giovanni+sicuranza.html http://www.libreriauniversitaria.it/polvere-silenzi-sicuranza-giovanni-youcanprint/libro/9788867514663 su libreriauniversitaria aspetto la recensione del sig. "Vangone" (vd. capitolo "Oltre i Recensorum") P.S.: a proposito di commenti, su IBS.it , in merito a " Storie da Città di Solitudine e dal Km 76 ", riscopro con piacere un parere di Nicola Capecchi . Considerato che ho riportato quello negativo, del fasullo "L. Vangone", la parola all'altra sponda.  E' la par condicio della letteratura, con la differenza che Nicola Capecchi non è lo pseudonimo di altri, tantomeno di Giovanni Sicuranza. Con la differenza che, se per caso legge, a Nicola Capecchi un mio sincero ringraziamento: Nicola Capecchi (10-02-2011) Dopo aver letto il libro di Giovanni Sicuranza

Epitaffio

Sono uno scrittore così di nicchia, che nemmeno a me interessa leggermi.  Giovanni Sicuranza

Il mio sogno-corvo

D'accordo, mi avete quasi convinto. Torno in versione live, non senza musica ed effetti speciali.  Tradotto: chi verrebbe alla presentazione del mio libro, mettiamo a novembre? Nei dintorni del bolognese, mettiamo anche questo.  O, se avete buone idee, mi spingo persino in altri boschi italiani. Scrivetemi (qui, su twitter, su facebook, alla mail homointerrogans@gmail.com), proponetemi, convincetemi.  Meglio, convincetevi. Grazie “ Storie da Città di Solitudine e dal Km 76” è una raccolta di racconti che ridefiniscono il confine della realtà e del senso comune attraverso storie singolari e interessantissime, ai margini della notte, dove sentimento e follia, tragedia e disperazione si intrecciano in voci narrative singolari. Si notano le  “vicinanze” letterarie che hanno influito sulla prosa utilizzata dall’autore, che si nutre con forte evidenza del genere gotico americano. Lo stile di Giovanni Sicuranza ha pochi precedenti nella nostra letteratura e dimostr

Soggetti e complementi oggetti

Considerato che in rete (non solo) circolano "certi" soggetti, che questo blog è visibile anche a "certi" soggetti, colgo l'occasione per ripetere che le mie opere * sono sempre protette da pubblicazioni simultanee (più link) e dal sistema anti-plagio neteditor: http://www.neteditor.it/node/137571 Consigliato. * anche se valgono una cippa lippa

Oltre i Recensorum

Qualcuno ricorderà il commento di tale L. Vangone a " Storie da Città di Solitudine e dal Km 76 ", sul sito della libreriauniversitaria. Per chi lo ignora, o per rinfrescarvi la memoria, riporto il link:  http://www.libreriauniversitaria.it/storie-citta-solitudine-km-76/libro/9788896803172?utm_source=mythings&utm_medium=cpc&utm_term=logo&utm_campaign=mythings Ed ora leggete questo: http://www.carlosanti.info/archives/955 Applauso a Carlo Santi .  Meritevole, innanzitutto perché un autore difende la sua opera dal commento negativo. Non siamo succubi silenziosi di commenti e recensioni, nel senso che l'autore non dovrebbe recepire le critiche in modo passivo, come se fossero Legge (dei Recensorum).  Soprattutto nel caso in cui subisce un falso.  Se focalizzate la parte finale dell'ultimo link, scoprite che questo "L. Vangone" altri non è che il sig. Germano Dalcielo.  Ed ora capisco. Il perché del suo commento al mio libro e n

Nostra Signora della Fossa - Primo ingresso a Lavrange

Immaginate un sopravvissuto.  Il suo particolare è il bastone, nodosità di legno, che confluiscono nelle nodosità delle mani.  Ha l’artrite deformante. quest’uomo. Ed è contento, perché almeno ha qualcosa, seduto su uno scalino di pietra, nella solitudine del vicolo, che porta alla santella di Nostra Signora della Fossa.  Ecco, immaginate quest’anzianità, usurata dal viroma della guerra.  È il modo migliore per visualizzare il paese di Lavrange. Il modo più umano per comprenderne la decadenza, prima della strage dei suoi abitanti.  [ stralcio da “Mirabilia – Nostra Signora della Fossa”, ispirato al romanzo “Polvere di Silenzi” e in questo spirato]

Mi sento molto pop

Dal blog "Misentopop", link:  http://misentopop.wordpress.com/2012/02/09/ritorno-a-citta-di-solitudine-di-giovanni-sicuranza-youcanprint/ “Giovanni Sicuranza classe 1967, lo troviamo in giro tra la storia delle pubblicazioni italiane anche in contesti pregevoli come l’antologia noir “La legge dei figli”, con prefazione di Giancarlo De Cataldo, edita da Meridiano Zero Editore o nell’antologia “365 racconti erotici per un anno” edita da Delos Books Editore. “Storie da Città di Solitudine e dal Km 76″ con Youcanprint Editore, l’ha portato a riscuotere un discreto interesse di pubblico e di critica tanto che già con questa pubblicazione la costruzione identitaria prende lentamente piede, ovvero pare che l’autore si trovi nella condizione di dover scegliere se perseguire la strada del noir, del gotico o del giallo tout court. Ad ogni modo il percorso di Sicuranza anche in “Ritorno a Città di Solitudine” passa attraverso il racconto breve, un indicatore di senso impeccabi

"Polvere di Silenzi" - book-trailer

Da "Mirabilia - Nostra Signora della Fossa"

"Di notte, sentivamo quel gorgoglio nero salire dal Don, proprio nelle anse, proprio dove i nostri commilitoni giacevano, ammassati come promontori di morte  [...] Quando tornai a casa, mi chiamarono sopravvissuto, anche se io non ero più vivo. Del Battaglione Lavrange rimaneva una mezza dozzina di relitti.  Ci fu festa, in paese, il 31 ottobre.  Gli anziani e i bambini applaudivano, le donne ci contendevano.  Nessuno si accorse che avevamo smesso di emozionarci. Nessuno si accorse del morbo che ci portavamo dentro.  Era l'autunno del 1948 e l'Italia cambiava volto. Ma mai come avrebbe fatto Lavrange" [da "Mirabilia - Nostra Signora della Fossa" di Giovanni Sicuranza - testo depositato su neteditor]  

Anteprima di "Incontro con l'Autore"

Dall'intervista alla presentazione di Firenze: GS: Ho deciso che, dopo questo libro, ne editerò solo un altro, verso l'estate 2013. Sempre che sia ancora vivo, intendo.   SG: Perché solo un altro? GS: Beh, annunciarlo innalza le vendite di circa un lettore, mi creda. Si dovrebbe declamare questo dogma ad ogni uscita d'opera.  SG: Vuole essere più preciso? GS: No. Aggiungo solo che il titolo del mio prossimo romanzo sarà "Mirabilia" o "Nostra Signora della Fossa".  SG: Insisto. Perché fermarsi al settimo? E, soprattutto, perché stressarci fino al settimo? Finire con "Polvere di Silenzi", no, eh? GS: Ma, vede, si tratterà del settimo, appunto. Numero perfetto. Insomma, la sente la differenza, nel coccodrillo, tra "scrisse sei romanzi" e "scrisse sette romanzi"? Molto, ma molto più "in".  SG: E dopo basta. Promesso? GS: Senta, non sono asociale, però non sopporto la folla. Quando entro in un

Solo erba. Solo fiamme.

Solo erba. Solo fiamme.  Giovanni Sicuranza  Fumo.  E, sotto, le fiamme.  Erba. E, intorno, le fiamme. - Guarda come brucia, sembra il veglione di Capodanno.  Le parole lasciano la bocca dell’uomo in ectoplasmi di vapore che si perdono nello spiazzo. - Beh, il freddo c’è – commenta la donna con un’alzata di spalle – Ma siamo ancora lontani dalla fine dell’anno – smette di versare il caffé nelle tazze, alza lo sguardo verso l’uomo e sospira – Però non dovevamo bruciare anche questa zona. - E perché no? – replica lui, lo sguardo che continua ad insinuarsi tra le fiamme all’orizzonte – Sono tutte erbacce da estirpare, no? La donna si alza in piedi e ancora lo guarda, dall’alto in basso. Lui rimane seduto, a sostenerne lo sguardo. Silenzio, spezzato dal lungo frinire del fuoco. - Dovevamo fermarci prima di questo spiazzo, conoscevi gli ordini. L’uomo sputa, una valanga densa di saliva che crolla su un ciuffo di erba disperso tra il pietrisco. - Senti bell

Lungo il vento della narrativa e della musica

Anche se non aggiornata (grazie al mio un lato umano), questa videorrea dovrebbe bastare per tutto il fine settimana.  Attenzione alla nausea da indigestione. Se non avete voglia-tempo di sorbirvi tutti i video, consiglio in particolare: 

Nuove leve

Nuove leve Giovanni Sicuranza Nessuna speranza dal fronte, il nemico ha accerchiato le truppe.  Occorrono nuove leve, come l'anno prima e quello prima ancora, questo si ansima nelle stanze del Governo, mentre la guerra lampo invecchia tra morti e dispersi. Solo che sono già tutti al confine. Quelli di dodici anni, con secchiello e paletta, perché di rifornimenti non se ne parla, anzi, se ne parla e basta. E quelli di settanta, con le carrozzine a formare le unità con mezzi di trasporto. Poi il Governo comprende e si stupisce di non averci mai pensato. Basta chiamare alle armi i feti maschi, arruolarli in ecografie di massa.  Così, anche se non sono ancora venuti al mondo, i bambini partono per il fronte. Unità sterminate di nascituri affrontano le truppe degli invasori in fotografie in eco-color-doppler.   Il nemico è confuso. Sotto l'ondata del nulla, rallenta l'invasione. Nuovi soldati, armate immense, arriveranno.  Questo si dice, questo si minacc

Passi impolverati tra i silenzi

Polvere di Silenzi ( estate-autunno 2012 )  Soundtrack con download gratuito: http://soundcloud.com/sicuranza/sets/polvere-di-silenzi/ prima di copertina (Edizione Youcanprint-Borè srl) quarta di copertina (Edizione Youcanprint-Borè srl) Edizione ilmiolibro.it ( http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=855596 ) / Edizione Youcanprint  (già disponibile al link http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/polvere-silenzi-sicuranza.html ; nei prossimi giorni, negli store on-line e in 1.200 librerie; in e-book e in cartaceo) Nella vetrina della libreria di Lavrange,  tra Lansdale e Ammaniti. Attenzione all'inganno, forse non l'unico di questo tipo: basta un primo piano casalingo del proprio libro, accompagnato da scorci di altre opere, per descrivere il falso ..

Mirabilia - III e IV

Mirabilia - III Giovanni Sicuranza Provate a immaginare. Ora.  Com'è perdere i vostri genitori.  Come è stato.  E immaginate in che modo, in una sola volta, possa privarvene per sempre il vostro amico. La corposità piena della vostra infanzia, il tessuto logoro delle vostre confessioni.  Il vostro compagno.  Lasciate perdere il marito, via vostra moglie.  Non i vostri amanti. Il vostro amico, quello vero, chi vi conosce tanto bene da darvi fastidio.  Riuscite a concepirlo, mentre uccide mamma e papà? Mi chiedo come lo immaginate, questo triplice omicidio.  Dei genitori e dell'amicizia.  Conoscete il modo più ovvio con cui il vostro migliore amico può spezzarvi per sempre? Si chiama arrotamento.  Si scrive con un urlo acuto di donna, con il grido dell'uomo che chiama la moglie per nome, una volta, una sola volta.  Si scrive con rumori secchi di ossa. Si scrive senza frenate.  Nemmeno ha frenato, Goffr