Il baratto delle anteprime
A proposito del sito ilmiolibro.it ((lo cito perché, in occasione dell'anteprima di "Polvere di Silenzi", è qui che ho la maggiore portata di quanto scriverò, ma non si tratta di tecniche aliene in altri siti o social network).
Ecco un modo diffuso per ottenere commenti alla propria opera: inviare una richiesta di amicizia con una postilla del tipo "già che ci sei, daresti una lettura all'anteprima della mia opera, scriveresti un giudizio? poi, tranquillo, io farei lo stesso con la tua".
Non è sempre così (e, comunque, accetto richieste di "amicizia" da chi non tende al baratto delle anteprime).
Ho letto che questa richiesta rappresenta un modo per darsi reciproca visibilità. Per dare luce alle opere dello scrittore sconosciuto, oltre il vicolo cieco dell'editoria convenzionale.
Scusate, sorrido. Anzi, no, non scusate.
Ecco la mia risposta a un utente del sito, circa un anno addietro, in occasione dell'uscita in anteprima di "Ritorno a Città di Solitudine":
"Perché dovrei leggere l'anteprima e darti un parere? Se la tua opera mi piace, l'acquisto; dopo, se mi va, scrivo un commento.
Hai così poca dignità, credi così poco in quanto scrivi, da accontentarti che io legga la tua anteprima? Se senti il valore della tua opera, piuttosto osa, chiedimi di leggere le prime pagine, ma solo per verificare se mi incuriosiscono, solo al fine di decidere se acquistare o meno il tutto.
E' la tua stessa richiesta, così uguale a quella di altri, che mi spinge ad allontanarmi".
Censuro l'indignazione della sua risposta.
Se andate su ilmiolibro.it, al mio profilo, scoprirete che ho pochi "amici", pochi lettori, pochi commenti.
O nessun commento.
Ora, visto che mi leggete, chiedetevi quanto questa carenza sia dovuta alla scarsa validità dei miei libri e quanta alla non omologazione al baratto delle anteprime.
Infine, chiedetevi: accettando questo metodo (tu scrivi bene di me, poi io scrivo bene di te), quanto valore dare, in genere, ai commenti lasciati.
Così, a mio avviso, non ci si aiuta tra esordienti o emergenti.
Nell'omologazione del giudizio positivo, si mediocrizza, fino a ridicolizzarla, la qualità generale delle opere sconosciute al mercato editoriale.
Anche quando valgono molto più di un testo in cima alle classifiche ufficiali (il che non è evento raro).
Giovanni Sicuranza
A proposito, sì, ho ordinato cinque libri da questo sito, dopo avere letto sinossi e anteprima; in due occasioni, soltanto, me ne sono pentito. Non accade anche con le opere acquistate in libreria, magari sulla scia dei media?
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