Nel tempo
Giovanni Sicuranza
L'uomo sfiora la musica che cade sul tuo corpo.
L'Ipod oscilla sul comodino, al limite dell'infinito.
Per sempre amore, canta la voce jazz della morta.
Per sempre nei deserti.
La donna canta ed è ossa silenziose alla terra, ma l'incisione della voce l'ha resa eterna.
Quando l'uomo lecca le tue note, chiudi gli occhi, ti inarchi.
Sei chiave di violino, partitura dei vostri sospiri.
Amore, per sempre amore. La voce della morta, anello di passione che unisce i corpi.
Lo senti.
La donna canta promesse congelate agli amanti e non sa di essere morta.
Le labbra dell'uomo vivono sulle tue.
Socchiuse le tue gambe ai baci neri del jazz.
L'uomo è il tuo sol maggiore.
Oltre la vita e la morte, intona la donna dall'Ipod.
E' un rettangolo grigio, sospeso tra il comido e il vuoto, il tuo Ipod.
E' la bara in cui la donna canta. E' memoria di voce dissolta.
Il tuo ventre è bocca sulla bocca dell'uomo.
Baciami una volta sola, perché io ti riconosca nel buio, invita la donna morta.
Sì, pensi, una sola vota ancora per sempre.
L'uomo non lo sa.
Non sa che tra poco sarà nel tuo Ipod.
Che oggi hai deciso per entrambi.
La voce della morte sfuma nei segreti dell'eternità.
Allunghi la mano verso l'Ipod. Verso la bara. Il dito sul gelo del tasto rosso.
"Rec".
L'uomo non tornerà dalla moglie dopo averti scopata. Non più.
"Rec".
L'uomo urla come un treno blues.
Orgasmo e morte.
Il suo pene dentro te, il tuo coltello dentro lui.
Sincronia di sperma e sangue.
"Rec".
Per sempre tuo.
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