Ieri mi ha scritto una lettrice de "I romanzi di Giovanni Sicuranza" [la mia pagina facebook].
Argomenti purtroppo noti, ma che nelle sue parole sono ben sintetizzati. Li riporto di seguito, unitamente alla mia risposta.
L'autrice rimane anonima; lascio a lei la scelta se "svelarsi" o meno. In ogni caso, anche per la presenza nella pagina, la ringrazio.
"In Italia purtroppo, dottore, come lei ben sa, le persone che leggono sono poche... Fatico ogni anno per proporre attività accattivanti che invoglino i miei alunni a leggere, ma se poi a casa hanno genitori che non aprono mai un libro, il mio lavoro viene vanificato... I suoi romanzi (ma dico questo avendo letto solo i racconti che lei ha pubblicato nella sua pagina...) trattano tematiche che interessano solo pochi "eletti". Si rende conto che il libro di cucina della Parodi è stato il più venduto per settimane?? Questo dice tutto sui gusti degli italiani. La maggior parte delle persone ama leggere romanzi mediocri, leggeri, stile Harmony, cerebralmente non impegnativi e con un linguaggio semplice. Non so quanti abbiano capacità linguistiche tali da poter apprezzare i suoi romanzi e le sue poesie... un mio caro amico scultore ha tentato di vendere le sue opere in Italia ma, essendo estremamente innovative, e non avendo lui conoscenze importanti (anche questo è un fattore non indifferente...) non hanno trovato terreno fertile. Così ha optato per l'estero. Ha avuto molto successo in Germania e due anni fa ha esposto al MOMA. Così anche in Italia si sono accorti di lui e l'anno scorso ha esposto al MAXI. Diceva sempre che per aver successo in Italia avrebbe dovuto prostituire la sua arte, ma che non avrebbe mai accettato di tradire se stesso pur di vendere le sue opere ...".
"... Ho abbandonato le Case Editrici, e optato per il self-publishing, proprio per non 'prostituire' le mie opere. Non sa quante volte le hanno rifiutate perché troppo 'particolari', ad esempio prive del lieto fine. Le rivediamo se ci cambia questo e toglie quello, perché lei comunque è bravo e merita, mi scrivevano, o telefonavano. No, non ho ceduto. Sarebbero diventati libri non miei. Da quando ho fatto questa scelta sono entrato in un 'ghetto' ... E mi sono riscattato in parte con il primo volume di Città di Solitudine (recensioni e vendite) ...".
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