Osservo la morte e stati di disabilità. Alcuni sussurri di risposta.
Appunti raccolti mentre bevo un panino al D.O.S. (Deposito Osservazione Salme).
Tripode Bichat (cessazione irreversibile delle tre funzioni principali, che si influenzano a vicenda: morte cerebrale, cardiaca, respiratoria. In passato, prima era la respiratoria, poi la cardiaca, oggi cessazione irreversibile delle funzioni dell’encefalo).
Morte relativa (sì rianimazione) intermedia (vita cellulare) assoluta (autolisi); decorticazione-decerebrazione.
Si prolunga la vita con ausilio di macchine, che diventano sempre più protagoniste (macchina per dialisi, cuore-polmoni, etc.).
La morte come evento collettivo, rispetto ad oggi che è negata (isolata).
Sempre stato evento collettivo?
Un’eccezione, i suicidi.
Dalla fine del 1600 aumento in Europa dei sucidi, prima no.
Prima il suicida era processato, da cadavere, i beni confiscati, la sepoltura avveniva lontano, fuori dall'urbe.
Vedi leggi modenesi del 1712 con impiccati messi alla forca e episodio bolognese di Lucia Barbani (uccide le piccoli nipoti per paura della carestia, tenta invano di suicidarsi in un pozzo con poca acqua, si impicca in carcere e quindi, da cadavere, processata).
Il suicida è bestia immonda, e come tale trattato, anche con sepoltura tra animali, peggio dell’omicida: omicida uccide il corpo, ma nulla può all’anima; suicida uccide corpo e anima.
Prima del cristianesimo, a parte eccezione degli aristotelici e dei neoplatonici, il suicidio era evento non solo tollerato, ma addirittura apprezzato, come tripudio di dignità.
Seneca: “ci sono molte vie di fuga, basta guardarsi intorno (albero, rupe, etc.)”.
Ci si uccideva per vari motivi: l’onore perduto, la gloria, la condanna. La malattia. Qui utile vedere il percorso del suicidio in rapporto alla malattia:
Plino il Vecchio (I sec. Dopo Crisito): coliche renali. Poi psicosi (depressione maggiore, schizofrenia, sindrome borderline). Oggi neoplasie e malattie croniche-degenerative dei muscoli e del sistema nervoso.
Nel V sec. Dopo Cristo: Agostino: condanno il suicidio.
Attenzione. Agostino scrive nell’emergenza dei suicidi: dorotei, setta religiosa cristiana, in cui ci si immola per martirio. Calata dei Goti in Italia, con stupri di massa e suicidio delle donne.
Agostino fa notare il comandamento “non uccidere” e il detto cristiano “ama il prossimo tuo come te stesso” (se non ami te stesso come amare il prossimo?).
Nel XII secolo Tommaso d’Aquino aggiunge la concezione aristotelica del suicidio come offesa alla società e della vita come dono di Dio.
La Chiesa si impossessa della vita come potere sull’individuo. Lo Stato Assoluto fa lo stesso.
Quando, nel periodo post-rivoluzione francese, questa maglia si allenta, aumenta il suicidio, ripreso come espressione di libertà dell’individuo.
Ora, ai tempi moderni, è possibile un potere parziale sulla morte, con i macchinari, che si traduce nella disposizione della vita.
Ultima frontiera su cui battersi, tra potere religioso e laicità.
Cos’è la vita?
Il medico difende la vita a ogni costo?
No. Il medico tutela il Diritto alla salute. Non il "dovere" alla salute (esempio di dovere alla salute: se ho malattia da raffreddamento e non mi curo, arrivano in casa e mi costringono a farlo).
Diritto: il sé individuale riconosciuto dallo Stato (collettività).
Dovere: il sé individuale che riconosce lo Stato.
La dignità della persona, il suo principio di autodeterminazione, è espresso già nel consenso informato, senza il quale il trattamento sanitario è illecito.
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