Benvenuta, complice - Giovanni Sicuranza
Mi alzo dal suo letto e tu mi vesti, veloce,
infranta di cielo.
Lei giace, dissolta come altre in notti di passione.
Tu, complice, ancora stesa sui suoi profili,
sudati di rosso.
Sposto il fruscio delle lenzuola, piene di vita insanguinata,
masticata tra coltelli.
So che hai visto tutto, luna complice,
e che senti, fin lassù.
La morte non è silenzio immoto,timore di noi piccini,
ma vita che nel sublime si trasforma.
Il tuo occhio nel cielo, sospiro di amanti, canto di ubriachi,
è in realtà opaco e grigio.
Un sudario sporco di terra sui nostri sussurri di morte.
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