Il calzascarpe
Giovanni Sicuranza
L'incipit va svolto con metodo.
Lo devo al protagonista, il dott. Arnoldo Finanziario, cinquantadue anni di ordine e pulizia, dalla prima infanzia alla vita familiare. A scriverla tutta (fa parte del metodo rigoroso, che, sono sicuro, il nostro apprezzerebbe), solo una settimana prima di iniziare il racconto, ha divorziato dalla moglie, la sig.ra Discordanza.
Capite, un tipo preciso come il dott. Finanziario, scoprire che la consorte non si pettina più tutte le mattine, alle ore 06.55, come negli anni dell'innamoramento. Ne comprendete la delusione, ne sentite la rabbia.
E il vuoto del tradimento, un precipizio quando lei, proprio lei, la colpevole, al terzo scoppio d'ira dell'esimio marito, ha voluto la separazione. Ora beneficia di ottocento euro di alimenti mensili, che rappresentano giusto giusto gli extra dello stipendio al Ministero.
Il fu marito li versa tutti, puntuale, senza più un sospiro, perché così ha stabilito dalla Legge. Questo è il metodo nel suo nuovo ruolo.
Il fu marito li versa tutti, puntuale, senza più un sospiro, perché così ha stabilito dalla Legge. Questo è il metodo nel suo nuovo ruolo.
Scusate la premessa. Ripeto, è in omaggio al dott. Arnoldo.
E ora vediamolo.
Particolari: attraversa una strada; lo fa rigorosamente sulle strisce pedonali; la pancia, promontorio di sedentarietà, precede di circa dieci centimetri il resto del corpo.
Ha il passo svelto, certo, un ritmo andante, insolito per lui, funzionario flemmatico.
Ma il momento è particolare.
Ma il momento è particolare.
Per farvi intendere meglio, si tratta del motivo stesso del racconto.
Due ore prima, avreste visto lo stesso addome schiacciato tra un torace ridotto a una misera semiluna dall'adipe sottostante e la cintura dei pantaloni.
La cintura. Per quanto chiusa al primo buco, è come un boa in azione, la testa sull'estremità della propria coda per non dare scampo alla vittima.
Completano il profilo, guance lisce, rosse nella ricerca del respiro. E occhi socchiusi, calati su un paio di scarpe di pelle nera.
La cintura. Per quanto chiusa al primo buco, è come un boa in azione, la testa sull'estremità della propria coda per non dare scampo alla vittima.
Completano il profilo, guance lisce, rosse nella ricerca del respiro. E occhi socchiusi, calati su un paio di scarpe di pelle nera.
Ecco il dott. Finanziario due ore prima di adesso.
Due ore prima che la sua vita cambi completamente.
Due ore prima che la sua vita cambi completamente.
- Ci vorrebbe un calzascarpe – ciondola la voce annoiata del commesso.
- Uff … - Arnoldo Finanziario vorrebbe dire “è vero”, concordare con logica, ma, chino a provare quelle scarpe, nell'angustia di uno sgabellino, stretto dalle pareti del breve negozio, non trova altra aria.
- Però sono belle, vero? - insiste l'altro, sadico.
La vista di Finanziario si annebbia. Gocce di sudore si rincorrono nella nuca, sotto la camicia. È il primo segno del disordine.
Si alza a sedere con i polmoni che sembrano uscire dalla bocca, ma riesce a sorridere di rimando al sorriso del commesso. Lo squadra. Magro. Fresco. Divertito, si direbbe.
- Non ne ... – sbuffo, inspirazione profonda, mani che cercano il fazzoletto nella giacca e, appena trovato, lo ripongono nella tasca; non si può macchiare di sudore un fazzoletto bianco.
- Prego? - echeggia l'uomo al suo fianco, il sorriso che si espande verso i confini delle orecchie.
Il dott. Finanziario annuisce, prende tempo per ritrovare la sua dignità. Con lo sforzo del metodo, la pancia si alza, si libera dalla morsa torace-cintura.
Ora può guardare l'uomo all'altezza degli occhi.
- Ho bisogno di un calzascarpe. È necessario.
Il commesso annuisce, comprensivo, il sorriso scolpito nel movimento.
- Chiudiamo tra due ore.
- Ah – Arnoldo Finanziario ruota fin dove possibile il collo taurino, prima da un lato, poi dall'altro – E non avete calzascarpe?
- Non in vedita, signore. Spiacente.
- Ah.
- Può provare al negozio qui a fianco. Vendono articoli per la casa – annuncia il commesso, il braccio che si solleva a indicare oltre l'ingresso, gli occhi in quelli del cliente.
Il tono monocorde dell'automatismo.
Il tono monocorde dell'automatismo.
Quest'uomo piace al dott. Finanziario. È distaccato, è preciso.
- Senza calzascarpe non riuscirò mai ad usarle – lo sguardo percorre le scarpe lucide, nere, in attesa al suo fianco.
- Del resto sono molto belle e, mi permetta, adatte al suo stile elegante – declama il commesso in monofrequenza.
- Vado a cercare il calzascarpe.
Nel negozio, in perfetto sincronismo, con metodo, i due uomini annuiscono.
Nelle due ore successive, il nostro scopre che l'oggetto della ricerca sembra diventato un reperto archeologico.
“Mai avuti”, gli rispondono nel luogo indicato dal commesso. “Spiacente, è da almeno un anno che non ne chiedono”, svela il tabaccaio dietro l'angolo, che espone “tutto, ma proprio tutto”, come da cartello. “Meno una cosa, dovrebbe aggiungere”, pensa il dott. Finanziario nella prima punta di irritazione.
Punta sempre più acuminata, man mano che si allontana dal centro e cerca. E cerca invano, persino nel centro commerciale.
Una città priva di calzascarpe si affaccia sull'inquitudine del fallimento.
“Mai avuti”, gli rispondono nel luogo indicato dal commesso. “Spiacente, è da almeno un anno che non ne chiedono”, svela il tabaccaio dietro l'angolo, che espone “tutto, ma proprio tutto”, come da cartello. “Meno una cosa, dovrebbe aggiungere”, pensa il dott. Finanziario nella prima punta di irritazione.
Punta sempre più acuminata, man mano che si allontana dal centro e cerca. E cerca invano, persino nel centro commerciale.
Una città priva di calzascarpe si affaccia sull'inquitudine del fallimento.
Il sudore bagna persino il respiro.
Arnoldo Finanziario si decide ad entrare nel pertugio di un commerciante cinese, proprio di fronte alle scarpe in attesa, solo perché è mole in affanno, è disordine disdicevole di odori e vestiti. Cerca di non sfiorare la mancanza di metodo con cui sono esposti oggetti per la casa, per lo svago, improbabili camicie, persino un pantalone color oliva verde. Ma di quelle piccanti, con nocciolo in agguato.
Arnoldo Finanziario si decide ad entrare nel pertugio di un commerciante cinese, proprio di fronte alle scarpe in attesa, solo perché è mole in affanno, è disordine disdicevole di odori e vestiti. Cerca di non sfiorare la mancanza di metodo con cui sono esposti oggetti per la casa, per lo svago, improbabili camicie, persino un pantalone color oliva verde. Ma di quelle piccanti, con nocciolo in agguato.
Lì, infine, lo trova.
In altre circostanze non commetterebbe mai una simile blasfemia al suo senso di ordine. Se la signora Discordanza avesse fatto un acquisto in un negozio cinese, minimo le avrebbe imposto di sterilizzarlo per una giornata.
Ma ormai le due ore stanno terminando. Le scarpe devono essere sue, subito.
Nel pomeriggio ha un'importante riunione con i superiori, non può permettersi di arrivare con queste suole lise, che lo sorreggono da mesi.
Nel pomeriggio ha un'importante riunione con i superiori, non può permettersi di arrivare con queste suole lise, che lo sorreggono da mesi.
E così, eccoci di nuovo insieme, al punto in cui tutto comincia e finisce.
Abbiamo lasciato il nostro mentre attraversa la strada, ricordate?
Affannoso, fradicio di sudore, la camicia con un lembo maleducato uscito dal pantalone.
Affannoso, fradicio di sudore, la camicia con un lembo maleducato uscito dal pantalone.
Nel taglio di un secondo si può frantumare ogni ordine.
È sufficiente che un autobus non riesca a frenare in tempo, nonostante l'uomo sia sulle strisce, perchè è sbucato correndo dall'angolo buio tra due SUV parcheggiati.
È sufficiente che un autobus non riesca a frenare in tempo, nonostante l'uomo sia sulle strisce, perchè è sbucato correndo dall'angolo buio tra due SUV parcheggiati.
Mentre passa sulle gambe del dott. Arnoldo Finanziario, frantumandole al punto che dovranno amputargli i piedi, lui ha il calzascarpe sollevato in aria.
Il trofeo della meticolosa ricerca.
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