Clippete, clappete
Giovanni Sicuranza
Passi striscianti.
Lei li sente.
Le scarpe del marito sono il sibilo prolungato sul pianerottolo, le fusa di un gatto sullo zerbino. Puntuali, tornano a casa alle 21.15, sera dopo sera da vent'anni.
Così, quando lui entra, trova la moglie in attesa. Spoglia, il letto pronto ad avvolgerli.
Le gambe di lei formano una "V" in espansione, man mano che l'uomo si avvicina.
- Di nuovo? - la domanda è un macigno che precipita dalla gola al cuore.
- Statina è morta - fa lei e sorride.
Un lungo sospiro.
La donna allarga il sorriso. Funziona meglio che con le gambe, ormai.
- Forza, dobbiamo farne un altro.
- Ma ci hanno già dato i soldi per Statina?
- Sì, mille euro precise precise, come con gli altri sei.
Lui arriccia le labbra. All'improvviso sente tutta la stanchezza della giornata.
- Aspetta, con i primi due ...
- Primo e Segreto - gli va incontro la moglie - Li abbiamo chiamati così.
Un accenno distratto.
- Si, ma con i primi due non erano ancora mille euro.
La donna scrolla le spalle, le braccia che si preparano ad accogliere il marito.
- Va bene, dai. Tanto non riesco mica a badarli tutti. Anche Statina è morta come l'altro, giù dal balcone.
- Però ci hanno già dato l'assegno di mantenimento - ridonda lui, avvicinandosi appena.
Lei non smette di sorridere, anche se vorrebbe solo dormire. Annullarsi nei sogni dopo una giornata con i figli.
- Sì, appunto, e ci servono altre mille euro per pagare il mutuo.
Le gambe si schiudono ancora, diventano una preghiera da cui l'uomo non può fuggire.
- Un piccolo sforzo, veloce.
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