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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

"A Rose to Fujiko" - Giovanni Sicuranza

I panni di Itala

A Itala piace rimboccare, le sue mani sono pialle appesantite dagli anni che abbattono e stendono le pieghe dei tessuti. E più il panno è sgualcito, più Itala sente un fremito di orgoglio. Non solo perché è consapevole che darà nuovo lustro al tessuto. Sa che la elogeranno. Diranno quanto è unica e, nei loro occhi, per un istante, Itala leggerà devozione. Così aspetta. Attende che arrivi altro tessuto, perché avvolgendolo, bello, liscio, sul mogano, avrà il consenso che mai nessuno le ha veramente dato, se non nel lavoro dei campi. E’ l’altro lavoro di Itala: nei campi affollati, in cui gli occhi di tutti, uniti da raro sentire comune, sono per lei. Ora la stagione dei campi si è chiusa. E Itala aspetta. Il tessuto arriverà. Arriva spesso in questi anni, non ha crisi. Bianco, rosso e verde. Sempre lo stesso. E lei sarà abile, sarà veloce. Lo stenderà accuratamente sulla barra del militare. Intanto, in attesa del prossimo caduto all’estero, passa il tempo guardandosi le mani. Sorride

Non siete Stato voi - Caparezza

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"Guerriera": Giovanni Sicuranza - Music: "Dogma"

"Guerriera" di Giovanni Sicuranza - incipit del romanzo "Dove scorre il fiume"

I tuoi occhi sono  stagni lucidi, che  esondano sulle guance.  Il tuo vestito nero è  un manto di paura,  che incurva le spalle. Lontano, sento l’eco  del rollio della tempesta  nei tuoi pensieri. La neve è caduta rossa, come petali di rosa dalle rughe dei miei inverni. Sulle lame delle spade sguainate dall’ipocrisia,  mi hanno già dato sepoltura.  Ma proprio da questo acciaio, che mi ha tagliato il respiro e  lo ha reso muto nell’eterno, ora puoi trovare il giardino  dove rinasce la tua primavera,  sopra i denti digrignati dei traditori. I tuoi consanguinei non  hanno avuto la mia carne,  sepolta  e celata dalla terra. Ma tu, solo tu, hai colto i miei frutti.  Usali, e cresci, forte e amata. Guerriera.  

E li chiamarono briganti - film di Pasquale Squitieri

Il film parla della resistenza degli uomini e delle donne del sud Italia contro i Savoia, alcune scene sono molto forti: carabinieri che stuprano, accordi non rispettati, e sono tutte cose documentate presso l’Archivio di Stato, nel film ci sono tutte le premesse della situazione italiana odierna. "Li chiamarono briganti!"  è un  film storico  diretto nel  1999  da  Pasquale Squitieri , incentrato sulle vicende del brigante  lucano Carmine Crocco  e della sua banda. Venne subito sospeso nelle sale di proiezione ed è, attualmente, di difficile reperibilità. Ciononostante, il film è divenuto un importante punto di riferimento per i sostenitori del revisionismo risorgimentale, inoltre ha riscosso un grande successo in alcuni convegni e università. Prefazione È prettamente un film  revisionista , volto a raccontare un'altra versione dei fatti avvenuti poco dopo il  Risorgimento , in special modo nel meridione.  Gli eventi narrati forniscono un quadro generale del

"365 racconti horror per un anno" - presentazioni

Il mio racconto "Lasciate che tornino a me" è presente nell'antologia "365 racconti horror per un anno", Delos Books Editore. Writers Magazine   : Segnaliamo due presentazioni a Milano dell'antologia "365 racconti horror per un anno", il 27 maggio e il 5 giugno: Venerdì 27 maggio - ore 18.30 - Milano Dopo il grande successo della raccolta "365 RACCONTI EROTICI PER UN ANNO", presentazione a cura di  Franco Forte  ed  Ester Mistò,  validissima autrice e infaticabile organizzatrice di eventi letterari, dell'antologia " 365 RACCONTI HORROR PER UN ANNO ", presso la  Galleria l'Acanto  di Via Noè 33 a Milano (MM2 Piola),    dove nel frattempo prosegue la Mostra sulla mitica Lambretta. Ingresso libero.  365 RACCONTI HORROR PER UN ANNO Venerdì 27 maggio Ore 18.30 Galleria l’Acanto Via Noè 33 (MM2 Piola) Milano DELOS DAY 2011   Dal  2 al 5 giugno , a Milano, si terrà una importante manifestazione dedicata alla l

"Dei Sepolcri" - seconda parte

L'esilio dei cimiteri

Fu un avvenimento degno di una scenografia dell'orrore, tale da suscitare un forte impatto emotivo e una inorriditata reazione popolare. È il 30 maggio 1780. Cimetière des Innocents, situato dove oggi sorge il complesso commerciale del Forum des Halles, a Parigi. I cadaveri sono sepolti nelle tombe di famiglia, nei giardini delle chiese. Tra la gente. Con la gente. È la consuetudine occidentale che persiste nei secoli. Ma quel giorno qualcosa cambia, tanto da dare il via al processo che vedrà i Cimiteri allontanarsi sempre più dalla vita cittadina, o di paese, per essere relegati nelle periferie, spesso oltre le mura dei centri abitati. Il 30 maggio 1780 il Cimetière des Innocents, come tanti altri, è sovraccarico di fosse comuni. Il 30 maggio 1780, in una casa adiacente, il popolo si raduna per un pranzo collettivo. All'improvviso. Una delle fosse comuni collassa, spargendo resti di cadaveri e liquami tra la gente.  Oltre 2000 cadaveri invadono le cantine, si riversaro

"Inno alla morte" - Giuseppe Ungaretti

"Inno d'amore" - tratto dal romanzo "Le memorie di Rimmel" -

Inno d'amore Giovanni Sicuranza Quando ancora sento il tuo pianto, il mio respiro diventa pesante come un guanto d'inverno. Sei fuggita senza voltarti nei miei pensieri, in un balzo felino e traditore oltre il nostro letto di Morte. Nelle tue urla, nemmeno una carezza di amore per averti aperto i polsi. Per averti mostrato il fluire rapido del sangue, come mai nessun altro amante era riuscito.  Quando declamano la tua paura, le mie mani diventano accusa per non essere state rapide. Nella luce finta dei media mi chiamano "mostro", mentre tu, occhi lucenti di smarrimento, mostri le ferite del mio amore. Tu la preda, io il predatore. Così ci chiamano, ignoranti della nostra comunione. Ti attendo ancora, come un feto  nell’utero  buio della  tua cantina Attendo un'altra occasione,  il tuo ritorno a casa, per rinascere insieme. E intanto, amore mio,   mi nutro di lame .