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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

Dr. Morgue (Star Comics)

Eccolo qui, per le Edizioni Star Comics, il mio alter-ego. Sono il consulente medico legale di questa serie di prossima uscita. Le sceneggiatrici, Silvia Mericone e Rita Porretto, per quanto donne, hanno le palle ... I complimenti corrono a loro, spontanei . E a Francesco Bonanno. «Fare autopsie è solo un modo come un altro per guardare dentro alle persone» (Dr.Morgue) Edizioni Star Comics, anteprima Lucca Comics 2010. Ideazione & Soggetto: S.Mericone, R.Porretto. Disegni: Francesco Bonanno. Coming soon ...

Mobbing - L'erosione della vita

Immaginate. Uno stormo di uccelli, all’improvviso. Si raduna in un angolo, fitto, sempre più fitto, intorno a un uccello di specie diversa. Immaginate questo uccello, diverso, isolato; sentite il suo cuore battere forte, il respiro diventare corto, mentre il gruppo degli altri uccelli si stringe intorno, minaccioso. Immaginatene la paura, la rabbia. La solitudine. Ora immaginate che questo accada a un essere umano, solo contro altri della sua stessa specie. Immaginate che l’oppressione duri mesi. Benvenuti nel Mobbing. In vendita su "Il mio libro", Gruppo L'Espresso, al link: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=522493     

"Figlia con vestito rosa", anonimo; 1846 circa

Possiamo pensare alla dissoluzione del corpo. Pensare alla fine del nostro pensiero è un cortocircuito che sgomenta e che difficilmente riusciamo a concepire. Anche da qui, tra l'altro, l'idea consolatoria dell'aldilà, dove permanga almeno l'identità di pensiero. La fotografia post-mortem cela lo sfacelo del corpo. E' un inganno necessario. E anche se la ragione lo riconosce come tale, è più forte dell'angoscia della perdita dell'identità. Se il corpo è integro, il pensiero rimane. Accanto alla famiglia.

The Cove: la baia dove muoiono i delfini

The Cove (Oscar 2010 per il miglior documentario) è un film sospeso fra il giornalismo investigativo e l’eco-avventura. Ric O’Barry, il protagonista di The Cove, è stato l’addestratore di delfini della popolare serie TV Flipper. Dal giorno in cui Kathy, femmina di delfino, smette volontariamente di respirare tra le sue braccia, O’Barry ha iniziato a impegnarsi per il boicottaggio dei parchi acquatici. Oggi le energie di Ric O’Barry sono concentrate su The Cove, placida laguna giapponese dove ogni anno per sei mesi si danno appuntamento i cacciatori di cetacei, pescatori e acquirenti occidentali pronti a sborsare anche 150 mila dollari per aggiudicarsi un delfino da portare nelle loro megapiscine.  La baia a sud di Osaka è trasformata ogni anno in una caccia al delfino che diventa mattanza: una sconosciuta crudeltà che, in nome del piacere dell'uomo, rifornisce parchi acquatici e sushi-bar. Quasi la metà dei delfini che vivono in cattività muore nel giro di due anni. La prossim

Famiglia con gemelline morte (anonimo)

La fotografia post.mortem è un fenomeno radicato dal dagherrotipo ad oggi, con la differenza che, mentre un tempo era evento mostrabile, oggi è un tabù. In una sintesi incompleta, si può sostenere che la morte spezza l'equilibrio sociale e familiare. Apre infatti un contatto tabù tra aldiqua e aldilà. Per ridare pace al morto, affinché diventi nume tutelare della famiglia e non persecutore, e allo stesso tempo nuova serenità ai vivi, durante l'elaborazion e del lutto, ecco la foto post-mortem. La foto ristabilisce l'equilibrio socio-familiare e inoltre rafforza la tradizione del gruppo ("noi ci siamo, questa è la nostra storia, con i nostri antenati"). Rassicura la società nel passaggio vita-morte e nella sopravvivenza serena dei superstiti. Infine, ricordo che, soprattutto quando la fotografia era evento raro, e non la banale quotidianità odierna, la prima e unica immagine che si poteva lasciare ai parenti poteva essere proprio da defunti (questo valeva in p

Homo Laicus

Altre citazioni del sottoscritto, con particolare riguardo per l'ultima antologia. Questa si trova in un sito interessante, perché approfondisce la concezione laica dell'uomo. Consiglio di visitarlo in lungo e in largo, ma, per quanto mi riguarda, mi trovate su: http://www.homolaicus.com/letteratura/poesie2/SICURANZA.htm

Bestseller della settimana su "Il mio libro"

Dunque, io non so con quali criteri si scelgano sul sito de La Repubblica e L'Espresso i bestseller, non so chi sia quella "bestia scelta" incaricata della classifica, ma il fatto è questo: http://ilmiolibro.kataweb.it/lavetrina.asp?act=bestsellersultimi15giorni Normali e deviati, signori e signore, "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76", opera dal titolo più lungo dell'argomento, è al quinto posto! Non so per quanto tempo rimarrà tra i best, forse per meno di adesso, ma mi basta riportare la caducità di questa notizia, rendendola semi-eterna sul blog.

brochure di presentazione di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76"

... ed ora cosa me ne faccio di 150 brosciùr? (scritta alla lumbard) [please, evitare risposte ovvie]             

La quarta età del disabile. L'anziano fragile.

La quarta età del disabile. L’anziano fragile. La vita è una strada lunga, più lunga del passato, con un’età media, per le popolazioni cosiddette occidentalizzate, che raggiunge gli 80 anni, corre verso i 90 e aspira ai 100 anni. Ma è una strada che, man mano si prosegue, presenta salite, percorsi tortuosi. La cronicità della vita, individuale e sociale, ha un pedaggio diverso dal passato. Un pedaggio che vede gli anziani della cosiddetta “terza età” in uno stato prolungato di stabilità dell’adulto sufficiente, o largamente sufficiente. Ma introduce una nuova prospettiva. Quella che si può definire della “quarta età”. In cui l’anziano è fragile. Prima, con condizioni di vita differenti, era frequente il sovrapporsi della disabilità con l'età avanzata. Ora si assiste ad una dissociazione, a volte labile, altre marcata, tra età e disabilità. In sintesi: prolungamento della vita – cronicità della stessa vita, ma anche insorgenza di patologie sempre più usuranti

Il miracolo. Tra consenso ed economia.

Chissà se per il verificarsi di un miracolo è più stimolante il termine Monas prodigiosa o Serratia marcescens. A tale proposito la Chiesa tace, forse perché sa che i miracoli erano già riferiti nella civiltà ellenica, forse perché, come precedentemente spiegato a proposito della pedofilia (vd.), il suo comportamento è anche in questo caso suggerito dall’ambiguità. Lascio per il momento ai veggenti ispirati le parole della Regina della Pace, come è chiamata Maria in un copia e incolla ante-informatica del nome della dea Iside, su cui tornerò in seguito, e mi dedico al latinismo (sarà contento il papa?) della Monas prodigiosa e della Serratia marcescens. Tanto per riempire con il mio blaterare il silenzio della Chiesa. Intanto, Monas prodigiosa e Serratia marcescens sono due termini diversi per indicare lo stesso microrganismo. Nel 1823, Bartolomeo Brizio, giovane studente di medicina, scrisse a proposito di una polenta che si era coperta di macchie rosse, simili a

Indagine medico legale sulle neoplasie da lavoro. Schema di intervento.

La probabilità di morire di tumore in Italia è di circa il 30% per gli uomini e del 25% per le donne. Il 4-8 % dell'insieme dei tumori, secondo stime consolidate, sono attribuibili a cause di origine professionali. Per alcuni tipi di tumori la percentuale è più elevata: 10-20 % per i tumori polmonari, 25% per le neoplasie vescicali. Eppure i dati sono sottostimati. A rincorrere i media, più morti per infortuni che per neoplasie, ma non è così. Sottostimati per INAIL, ma anche i dati dei Patronati, di tutti i Patronati, almeno a livello regionale, sono inferiori alle aspettative. Eppure i Patronati (INCA in particolare per l'entità numerica degli assistiti e la capillarità nei territori) sono tra gli osservatori di punta dei lavoratori. Difficoltà nel riconoscere le neoplasie, salvo le rare (mesotelioma pluerico – asbesto / angiosarcoma epatico – CMV), per: concausa – genetica (vd. Amine aromatiche – neoplasia vescicale – lenti acetilatori), ereditaria,

Scheda di presentazione, con estratto, di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76"

L’autore . Giovanni Sicuranza è nato a Gravedona (CO) nel 1967, e risiede a Casalecchio di Reno, provincia di Bologna. Medico Legale, ha svolto il ruolo di Consulente della Procura di Bologna e di Brescia e del Tribunale del Lavoro di Bologna. Attualmente si occupa in prevalenza di Medicina Sociale. Nel dicembre 2006 è uscita la sua prima raccolta di racconti dal titolo “maschere” (Giraldi Editore, Bologna), scritta con lo pseudonimo di homo interrogans e con le prefazioni di Eraldo Baldini e Valerio Evangelisti. Nello stesso periodo il suo racconto “Previsioni” è stato pubblicato nell’antologia “Tropico d'asfalto ed altri racconti” (Edizioni EDUP). Nell’estate 2007 è presente con un racconto, “Penombre”, nell’antologia “Il delitto si tinge di verde”, Orione Editore. Nello stesso anno, un altro suo racconto, “Il museo delle cere”, è presente nell’antologia noir “La legge dei figli”, con prefazione di Giancarlo De Cataldo, Meridiano Zero Editore. Ancora nel 2007, il racconto “L’